
Da tempo in Parlamento Europeo si parlava della “direttiva case green” e del raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e della classe D entro il 2033 per gli edifici residenziali, pena addirittura la non vendibilità degli stessi.
Questi rumors hanno creato sgomento e grave preoccupazione soprattutto per milioni di italiani proprietari di case “datate”… si pensi che il patrimonio immobiliare italiano nel contesto europeo è molto particolare con oltre 21 milioni di case ben oltre la classe D; d’altra parte il nostro patrimonio è radicalmente diverso da quello di altri Stati europei per questioni storiche, di conformazione geografica oltre che per una radicata visione della casa come “bene rifugio”, che altri paesi non hanno.
L’Italia ha un immenso patrimonio storico e culturale costituito anche da edifici residenziali che risalgono a secoli fa. I centri storici delle città e i borghi medievali di cui è costellato il territorio italiano potrebbero venire sfigurati qualora i loro palazzi dovessero subire interventi per arrivare a “zero emissioni” quali la coibentazione dei muri esterni, la sostituzione degli infissi antichi, l’applicazione di pannelli solari sui tetti… solo per citarne alcuni.
Proviamo nel nostro piccolo a pensare al patrimonio immobiliare della nostra città: Padova ha immobili del centro storico risalenti al Medio Evo e la stragrande maggioranza dei fabbricati della periferia sono stati costruiti negli anni Sessanta e Settanta. Questo è il nostro patrimonio immobiliare e, pur condividendo un percorso che per il bene nostro e delle generazioni future dovrà essere rivolto ad un sempre minore consumo energetico, è impensabile dire a migliaia di cittadini padovani e milioni di cittadini italiani ed europei: “la tua casa da domani non sarà più commerciabile e varrà ZERO euro” come pareva voler sostenere qualcuno in Parlamento europeo.
Siamo concreti: per ristrutturare un immobile servono migliaia e migliaia di euro e la disponibilità delle famiglie è già messa a dura prova da inflazione, impennata dei costi di carburante e bollette, guerra e altro. Piuttosto, come è prassi ormai consolidata nel mercato immobiliare, quando si decide di mettere in vendita una casa è normale e di buon senso far eseguire da un agente immobiliare una stima di mercato; questi terrà conto di molti aspetti, tra cui la vetustà dell’immobile sarà ovviamente un elemento molto importante nella determinazione del prezzo di vendita!
Dopo mesi e mesi di voci e contro-voci finalmente il 12 ottobre si è svolta tra le istituzioni europee (Parlamento, Consiglio e Commissione) una riunione sulla cd. “direttiva case green” e, dopo 12 ore di colloqui, ha prevalso la linea che prevede l’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze, rimandando a dicembre un accordo da concludere su queste basi. Saranno dunque gli Stati membri dell’Europa a perseguire gli obiettivi di risparmio energetico degli edifici entro il 2050, e ciascuno potrà farlo senza creare inutili distinzioni tra gli estremisti di fazioni ambientaliste e gli altri, ma puntando al fine del miglioramento dell’ambiente e del risparmio energetico con il buon senso necessario!